ALIMENTAZIONE E FALSI MITI
Alimentazione e falsi miti autunno-inverno
Con l’arrivo (seppur lento, lentissimo, rallentato da un riscaldamento globale sempre più grave ed evidente) della stagione fredda, delle prime piogge e dei cieli grigi, delle luci di Natale nei negozi e dell’odore delle caldarroste nell’aria, arrivano anche le classiche domande stagionali rivolte ai nutrizionisti: “Quanta zucca posso mangiare?” “Il cachi è un frutto troppo zuccherino?” “In quale gruppo alimentare vengono classificate le castagne?”
Rispondiamo quindi una volta per tutte, in modo tecnico ed esaustivo, a tutti i dubbi:
ZUCCA: verdura particolarmente saziante, ricca di fibre e vitamina A, di cui si può mangiare tutto. Infatti, anche la buccia della zucca risulta edibile (basta lavarla bene e cuocerla in forno così come si acquista, intera: meno fatica per pulirla e un sapore che ricorda le castagne) e perfino i semi se dopo averli lavati e asciugati per un paio di giorni su un panno si salano e fanno cuocere per 10 minuti in forno statico a 180 gradi. La zucca ha pochissime calorie per 100 grammi, aiuta nel mantenimento del tono dell’umore e migliora la qualità del sonno.
CASTAGNE: sono frutti a tutti gli effetti, ma come valori nutrizionali sono leggermente più calorici in quanto meno ricchi di acqua (165 calorie per 100 grammi contro le 60 calorie in media della frutta fresca). Contengono comunque tante fibre e hanno un basso indice glicemico; quindi, sono ottime come spuntino spezza fame per tutti. Consideriamone come porzione circa 50 grammi.
CACHI: sono frutti che contano 70 calorie per 100 grammi (esattamente nella media rispetto agli altri tipi di frutta fresca) e quindi tranquillamente consumabili. Distinguiamo la varietà Mela e i cachi meno maturi per le proprietà astringenti e i cachi più “molli” e zuccherini. Di tutte le varietà possiamo sempre mangiare anche la buccia, dopo averla lavata. Le porzioni di frutta al giorno devono essere 3 e in questa stagione potremmo alternare tra cachi, mele, banane, kiwi, pere, arance, uva, mandarini e more.
IDRATAZIONE: un’altra questione che mi viene posta durante stagione invernale è quella riguardante la difficoltà di bere tanta acqua quanta ne beviamo in estate. Rispondo che è normale! Perdendo meno liquidi è fisiologico avere meno sete. Non facciamone un dramma, ascoltiamo sempre il nostro corpo cercando di rimanere sempre idratati. Labbra e pelle secca saranno indicatori di una insufficiente idratazione, come anche le urine più scure. Aiutiamoci con tè e tisane, stando sempre attenti a verificare nella lista ingredienti l’assenza di zuccheri aggiunti.
BONUS RICETTA: RAGU’ DI LENTICCHIE E ZUCCA.
Tornando alla questione del riscaldamento globale, per far davvero arrivare questo inverno, sarebbe necessario fare qualcosa di concreto. Considerando che uno dei fattori principali che contribuiscono al riscaldamento globale sono gli allevamenti intensivi (in particolar modo la quantità di acqua e mangime per nutrire gli animali da allevamento e la deforestazione per creare campi in cui coltivare mangime per i medesimi), una delle azioni che potremmo compiere per limitare questo enorme danno che ci porterà all’estinzione è quella di limitare il consumo di carne. Ecco qui l’idea per un ragù vegetale dolcissimo, ricco di fibre e proteine e super saziante: scaldare un soffritto a base di aglio, cipolla, carote e sedano sul fuoco con olio extra vergine d’oliva, aggiungere passata di pomodoro e zucca cotta e frullata (con la buccia per una ricetta che sia anche antispreco) e le lenticchie cotte. Insaporire con rosmarino, origano, sale, pepe e peperoncino se gradito (o timo, per un gusto fresco che ricorda ancora di più il ragù di carne, per i più difficili). Usare come condimento per la pasta una volta cotto. Attenzione: crea dipendenza.
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